Nogravity
Nogravity

Gravità è la tendenza che hanno i corpi a cadere verticalmente e velocemente al suolo per effetto della forza di attrazione che proviene dal centro della terra. Nella sostanza è facile immaginare il cuore del nostro pianeta come un immenso magnete sferico, in grado di attirare a sé tutto quello che viene lasciato cadere; maggiore è il peso di un capo, di un oggetto lasciato a sé e più sarà veloce la forza di attrazione verso il suolo. NoGravity, ultima capsule collection del brand FEFE’ Napoli aspira ad individuare nuove prospettive mediante un concetto ibrido tra provocazione e immaginazione; l’assenza di gravità, la leggerezza che contrasta l’aria diviene specificamente uno strumento per insistere verso un’esigenza di utilizzo di tessuti ultralight, filati soffici, sinuosi come la seta, le garze di cashmere, la mussola di lana. Una sfida impossibile, un’utopia, una licenza poetica, direbbero in letteratura, per mettere in discussione questa forza primordiale. Puntare su tutto sulla leggerezza equivale a sviluppare un’alchimia dove la gravità non sia più così forte , anzi si cerca uno spazio dove non c’è o dove la stessa si è improvvisamente innalzata verso il cielo. Nogravity non è solo un brand nel brand, un nuovo modo di interpretare le collezioni estive e invernali, ma anche un nuovo progetto fotografico, dove cambiano le prospettive e gli obiettivi analogici o digitali si spostano in una direzione al contrario, dove i capi hanno una dimensione autonoma, priva di condizionamenti tradizionali dettati dalla loro forza di attrazione al suolo. Tutto ciò che viene visto in un senso viene stravolto nello spazio, nelle ombre, nei riferimenti orizzontali e verticali I costanti cambiamenti climatici, la graduale eliminazione dei confini geografici, il viaggio costante di ciascuno di noi ha portato l’azienda napoletana a guardare con costante attenzione e attrazione le tessiture più sperimentali a filati più sottili, più comodi e più indossabili Un nuovo punto di osservazione unicamente che mette a fuoco una assoluta necessità di leggerezza, comfort e modernità.

Curiosità sulla cravatta

Un senatore italiano non può entrare in Senato senza la cravatta. Per sfida a questa regola, il senatore Speroni indossava le cravatte più impensabili: con disegni di maiali, texana di cuoio e così via. Alla fine degli anni novanta Thomas FinkeYong Mao, due ricercatori del Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, hanno dimostrato attraverso modelli matematici che esistono esattamente 85 nodi possibili per una cravatta convenzionale. In questo modo sono anche stati scoperti dei nuovi nodi, uno dei quali è stato ribattezzato "nodo Fink". La vendita delle cravatte negli anni è particolarmente diminuita. Un tempo era praticamente impossibile andare al lavoro senza cravatta oggi viene utilizzata unicamente da alcune categorie o in eventi particolarmente eleganti